Myrsinaceae

Legno di bosso africano, mirina africana


Bosso africano, Mirsina dell’Africa

Legno di bosso africano, mirina africana


Botanica

Nome latino: Africana Myrsine

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Famiglia:
Myrsinaceae

Origine : Africa, Asia


tutto l’anno

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Colore del fiore: biancastro
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Tipo di impianto :
bush per il clima mediterraneo o oceanico

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Tipo di vegetazione:
cespuglio

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Tipo di fogliame:
perenne

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Altezza:
da 1 a 2 m


Piantagione e coltivazione

Resistenza: non rustica

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Esposizione: dalla luce all’ombra solare

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Tipo di terreno :
drenante

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Acidità del suolo:
acido

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Umidità del suolo:
normale ad asciugare
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Uso:
contenitore, letto asciutto, roccia, topiaria, piccola siepe
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Piantare, reimpiantare:
primavera, autunno

Metodo di propagazione: semina


Generale

La mirsina africana , bosso africano, o mirina africana, è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Primulaceae, ma fino a poco tempo fa era classificata come mirsinacea. Diffuso dall’Africa all’Asia, il bosso africano è tuttavia moderatamente resistente, essendo la sua coltivazione limitata ai climi mediterranei e oceanici in Francia.

La mirsina africana forma un bellissimo arbusto perenne che assomiglia al bosso, con il vantaggio di una crescita leggermente più rapida. Il suo fogliame e i suoi frutti sono decorativi. Il bosso africano è utilizzato come arbusto libero, in un fogliame monocromo, in piccole siepi interne e persino nell’arte della topografia.


Descrizione del bosso africano

Le mirsine africanaforme sono un cespuglio con rami piuttosto rigidi e lignificati. Misurano da 1 m a 2 m di altezza, per le forme libere più antiche si estendono oltre 1,5 m. Le sue foglie, fittamente intrecciate negli steli, sono piccole e rotonde, la metà superiore della lama è leggermente seghettata. Le foglie sono rosso rossastre sui ramoscelli in crescita e poi assumono un colore verde intenso man mano che si induriscono.

Il fogliame denso e piacevolmente luminoso del mirto africano gli conferisce l’aspetto del bosso. I suoi fiori primaverili sono poco appariscenti, ma le piccole bacche che seguono sono attraenti, dal rosa al blu.


Come viene coltivato il bosso africano?

La mirsina africana è abbastanza tollerante in coltivazione, purché il suolo sia acido, con un ph compreso tra 5,5 e 6,5. Tollera la siccità, un tempo consolidata, e i terreni poveri. Cresce in posizioni soleggiate, ma anche in ombra media e leggera, il che ne consente l’utilizzo in molti luoghi, ad esempio per una piccola siepe.

La mirina africana è resistente a -9°C. Si stabilisce in autunno in regioni leggermente aride, dove l’inverno non è molto rigido; Myrsine africana approfitta poi dell’inverno piovoso per mettere radici. Quando l’inverno è caratterizzato da gelate più severe, il bosso africano viene piantato in aprile; in questo modo sfrutta tutta l’estate per mettere radici (grazie all’irrigazione estiva) e sarà più resistente l’inverno successivo.

Dopo l’impianto, una corteccia di pino di 3 cm di spessore favorisce la radicazione e l’acidificazione del terreno, limitando al contempo il controllo delle erbe infestanti.


Manutenzione del bosso africano

Anche se africanareist Myrsine alla siccità e si accontenta di terreno povero, l’irrigazione in estate e una leggera applicazione di fertilizzante ogni primavera permette una maggiore crescita.

Il bosso africano è molto decorativo se lasciato libero, ma supporta perfettamente anche la potatura in formazione. Apprezza una potatura leggera e regolare da aggiungere al fogliame.


Moltiplicare Myrsine africana

I tagli di bosso africano non hanno molto successo, i tagli non si riprendono bene e sono lenti a produrre radici. La cosa migliore è moltiplicarla piantando i baccelli accuratamente puliti, raccolti dalle bacche appena maturi.


Specie e varietà di mirsina

Circa 10 specie di questo genere

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